La disoccupazione in Italia è un’autentica tragedia. Dai commenti (sgrammaticati e divaganti) al mio articolo sulla parata militare di Mosca del 9 maggio, finito su Facebook in una ridda di corvi che sostanzialmente mi dan dell’“amerikanski”, si evince perfettamente cosa succede quando uno ha troppo tempo a disposizione e non sa proprio dove mettere le mani. C’è un punto però che merita una chiosa.
Qualcuno si meraviglia (del resto come me) che un buddista, il ministro della Difesa Sergey K. Shoygu, possa essersi fatto il segno della croce in pubblico. E quindi dubita che Shoygu sia sul serio buddista. Tant’è che a sostenerlo spunta fuori persino qualche articoletto, e un video, in russo, e una voce di Wikipedia, in russo, la quale linka il predetto video, in russo, in cui lo stesso Shoygu, in russo, dice di essere stato battezzato. Da cattolico, se Shoygu è stato battezzato, sono sinceramente felice per lui, anche se il suo è un battesimo ortodosso. Ma la questione è fuor che chiarita. Shoygu sarebbe infatti stato battezzato da bambino. Ma le notizie del suo buddismo, che si trovano in diversi articoli non in russo del web, parlano di anni successivi al battesimo. Quindi la faccenda si complica (basta incrociare in Google il suo nome più i termini “buddismo” e “cristianesimo” per sincerarsene). C’è addirittura una parrocchia ortodossa di Torino, la quale vorrebbe difendere il cristianesimo di Shoygu, che pubblica un pezzo in cui si dice che il ministro è buddista mentre Wikipedia dice di no e un altro pezzo (tradotto dall’inglese) in cui il ministro è buddista ma alla parata ha obbedito all’«antica tradizione di farsi il segno della Croce quando si passava sotto la Torre del Salvatore al Cremlino, se non altro perché c’è un’icona del Salvatore proprio sopra la porta». Quella inquadrata subito dal cameraman ufficiale della parata.
Ora, sia quel che sia, in questo bailamme vi sono solo due certezze. La prima è che la religione di Shoygu è nel migliore dei casi incerta. La seconda è che comunque sia il suo cristianesimo è da… parata. Mosca val bene un segno di croce. Gli osanna al ministro che girava impassibile in un tripudio di bandiere rosse tra cui quelle, per la prima volta, dei “fratelli” dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese, sono stati infatti tutti tributati, in specie quando cattolici, proprio perché a segnarsi è stato un ministro buddista. O ritenuto buddista, è lo stesso: il valore aggiunto per loro è quello. La ragion di Stato. Questo volevo dire nel mio pezzo.
Marco Respinti
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