C’è chi dice che l’endorsement della cantante Madonna a Hillary Clinton rispecchi tanto l’una quanto l’altra. Giudicate voi. Martedì 18 ottobre, introducendo l’attrice comica Amy Schumer, Madonna si è offerta al pubblico del Madison Square Garden di New York dicendo: «Se voterete per Hillary Clinton, vi farò un pompino». Spiegando: «Sono davvero brava. Non sono una stronza e non sono un manichino. Mi prendo il tempo che serve, guardo spesso negli occhi e sì, ingoio». Nessun commento dall’ex First Lady. Magari perché ha gusti diversi.
Yoko Ono infatti dice di avere avuto una relazione sessuale con lei. L’ex compagna di John Lennon (i due compaiono nudi sulla copertina di Unfinished Music No. 1: Two Vergins del 1968) lo ha dichiarato alla stampa al Museum of Modern Artis di Los Angeles. No, questo è proprio un falso (tra l’altro tutti sanno che il MoMA è a New York e non a Los Angeles), montato ad arte dal finto giornale World News Daily Report che di professione inventa bufale satiriche. Eppure molti ci sono cascati. Perché? Perché è verosimile. Le voci sul lesbismo o quantomeno sulla bisessualità di Hillary (s’insinua pure di qualche amante maschio del passato) circolano infatti insistenti da tempo. Secondo queste voci, addirittura il suo matrimonio sarebbe solo di facciata mantenuto in piedi per motivi di carriera ma in realtà concepito in modo assai elastico (il che spiegherebbe tra l’altro le molte infedeltà del marito Bill e la difesa feroce che Hillary ne ha sempre fatto). Anzi, le famose email inviate dall’allora Segretario di Stato attraverso un server casalingo non criptato, e scandalosamente nascoste o sottratte alla giustizia con l’avallo dell’FBI, potrebbero persino contenerne qualche indizio. Lo lascia sospettare la nota blogger Pamela Geller, abituata ad andarci pesante, ma spesso anche ad azzeccarci.
Il pezzo forte delle voci spetta all’ex modella Gennifer Flowers. In un’intervista al britannico Daily Mail, il re dei tabloid, ha rivelato che Bill Clinton, suo amante per 12 anni, «ha detto che Hillary ha leccato più fighe di lui». Poi c’è Sally Miller, Miss Arkansas nel 1958 e allora nota come Sally Perdue. Nel 1994 rivelò di avere avuto una storia con Bill nel 1983 (c’entrerebbe pure la cocaina) e di essere stata intimidita da un funzionario del Partito Democratico. Oggi ricorda che le performance di Bill non sarebbero state un granché, ma soprattutto che Hillary sarebbe bisex e che per questo si sarebbe pure sottoposta a diversi aborti. Ha scritto un libro di memorie, The Beauty Queen: Let No Deed Go Unpublished, lo ha pubblicato in proprio e lo vende sul web. Teme però ritorsioni e quindi dice di dormire con un’arma semiautomatica carica sempre vicina e di uscire di casa solo con Cubby Bear, il suo cane da pastore australiano.
L’ultima fiamma di Hillary sarebbe però Huma Abedin, classe 1976, islamica, figlia di genitori indiani stabilitisi in Arabia Saudita e poi negli Stati Uniti, da anni la sua più stretta collaboratrice. Qualcuno aggiunge che la sua famiglia sia in qualche modo legata ai Fratelli Musulmani, ma la questione è parecchio dibattuta, forse infondata. Un tempo suo marito era il deputato Democratico Anthony Weiner, ma i due si sono separati quando lui, che poi si è dimesso dal Congresso, è diventato una star per avere inviato via Twitter foto dei propri genitali.
La pistola fumante però non c’è, le fonti sono quelle che sono e doverosamente occorre scriverne con molti “se” e tanti condizionali. Certo invece è il “cerchio magico” di consiglieri e confidenti che da decenni attorniano l’ex First Lady. Autodenominatosi “Hillaryland”, è composto da 13 donne e un solo uomo, gay, Neel Lattimore. Ne fanno parte Huma Abedin e Cheryl Mills, l’avvocatessa che ha appena concluso con l’FBI uno scandaloso accordo d’immunità per la questione delle email distrutte e/o nascoste di Hillary in cui è implicata. Come Huma, al corrente pure dei loschi affari milionari della Clinton Foundation e del clamoroso conflitto d’interessi che celano. E certo è pure che Hillary si sia iscritta nel 1965 al Wellesley College, un istituto femminile di arti liberali del Massachussets, condividendo la stanza con una lesbica dichiarata (benché abbia poi sposato un giudice federale) alquanto potente: Eleanor Dean Acheson, detta “Eldie” o “Ellie”, figlia di Dean Acheson (1893-1971), cioè il Segretario di Stato del presidente Harry Truman (1884-1972) entrambi esponenti di spicco dell’universo liberal e “mondialista”. Fu Eldie ad aprire Hillary alla politica, al Partito Democratico e al mondo omosessuale. Con il presidente Bill Clinton è diventata Sottosegretario alla Giustizia. Responsabile della raccolta di fondi governativi della National Gay and Lesbian Task Force (NGLTF) fino al 2007, oggi è vicepresidente dell’AmTrak (le linee ferroviarie pubbliche) e un’attiva lobbysta della NGLTF al Congresso. Le chiacchiere sono chiacchiere, i fatti sono fatti.
Marco Respinti
articolo inedito
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