Esce il 22 ottobre in contemporanea mondiale, s’intitola Asterix e il papiro di Cesare ed è la prima avventura degl’irriducibili galli targata Panini Comics dopo la staffetta con Mondadori, oltre che la seconda firmata Jean-Yves Ferri e Didier Conrad con la benedizione di papà (di Asterix), Albert Uderzo. Il gioco, elementare come tutte le cose geniali, è quello d’inserire l’historia dentro la story pescando a piene mani nientemeno che nel De bello gallico e sfidare il lettore sul confine dell’una e dell’altra. Per il futuro, Panini ripubblicherà l’intera serie classica (già pronti i primi 12 titoli) restaurando alcuni elementi (onomatopee, note, dettagli minori) andati perduti, epperò ancora non siamo a “La Grande Collection”, sontuosa, che il tandem Hachette e Les Éditions Albert René hanno realizzato in Francia riproponendo tutto in uno splendore mai visto. Una chicca però c’è anche da noi: è Asterix e i pitti edizione de luxe, il formato gigante dell’albo uscito nel 2013 con bozzetti e contenuti speciali, strepitoso. La pozione magica dell’immortalità di Asterix? Quello di non avere mai concesso le proprie grazie alla massificazione, nonostante il cinema abbia tentato di strappargli l’anima e la sporca “operazione gadget” di stritolarlo. A 56 anni questo mese, Asterix resiste ancora e sempre all’invasore (l’incontinenza del comics da edicola), e lotta con noi contro l’assuefazione da fumetto adulterato per il diritto a una ricreazione che è come l’avvenente Falbalà e un pregiato vinello gallico. Gusto dell’attesa e arte del centellinare.
Marco Respinti
Versione originale e completa dell’articolo pubblicato con il titolo
Arriva il primo «Asterix» targato PaniniComics e sfida Cesare in persona
in Libero [Libero quotidiano], anno L, n. 250, Milano 20-10-2015, p. 13
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