Nel suo bell’articolo Omaggio ad Antonin Scalia, paladino della famiglia, l’On. Alessandro Pagano, componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, scrive:
«Antonin G. Scalia è morto a 79 anni in Texas la notte tra il 12 e il 13 febbraio, e oggi nel suo trigesimo, desidero ricordarlo così: uomo di parola, fervente cattolico, giurista di fama internazionale, leale e combattivo, americano fino al midollo ma anche orgoglioso della sua origine italiana, emblema della Corte Suprema Federale di Washington, dove nel 1986 era stato nominato dal presidente Ronald Reagan. Marco Respinti uno dei giornalisti più autorevoli in materia di cose americane, così lo descrive: “Scalia ha vinto una delle battaglie americane più importanti di sempre: Quella di mostrare nei fatti che un cattolico può essere un buon patriota, anzi, che un cattolico che sa spiegare meglio il Paese al Paese stesso, è più patriota degli altri […]. Nemico giurato del politicamente corretto e del liberalismo progressista, antiabortista convinto e difensore della famiglia naturale, nel parere di minoranza alla Corte Suprema ha messo per sempre agli atti della storia che la legalizzazione dei ‘matrimoni’ gay è una ‘minaccia per la democrazia americana’, è roba da nascondere ‘la testa in un sacco’ e si fonda su ‘aforismi mistici da biscottini della fortuna’. Soprattutto per questo tipo di motivazioni fu sempre osteggiato e per certi aspetti anche aspramente combattuto, ma la sua competenza e la sua forza interiore erano tali che riuscì a superare qualsiasi ostacolo”».
Grazie On. Pagano.