Shaitan Al-Ramadi: Chris Kyle lo chiamavano “il diavolo di Ramadi” ed era il serviceman americano che in Irak pare avere steso più nemici di tutti (dicono 250 persone). Poi nel 2009 si congedò dalla Marina degli Stati Uniti, rientrò in patria e il 2 febbraio 2013 venne abbattuto con un gesto banale da un reduce svalvolato cui prestava assistenza.
Kyle non era un supereroe che non sbagliava mai; era un uomo che evitava di sbagliare sempre. Quel che Clint Eastwood vuol dirci con il suo nuovo film che ne racconta la storia, American Sniper (lo stesso titolo dell’autobiografia che Kyle pubblicò nel 2012 con la Harper Collins di New York), è semplicemente questo. Chi sceglie tra bianco e nero, a volte sbaglia; chi non sceglie perché nemmeno sa cosa siano il bianco e il nero, sbaglia sempre.
Ma il nostro mondo irresponsabile che si droga quotidianamente con mille sfumature di grigio non capisce. E non capendo, odia. Quindi vitupera, vilipende, offende. Pare infatti che diversi membri dell’Academy of Motion Picture, vale a dire la giuria che assegna gli Oscar per i quali American Sniper è in concorso, siano già pronti alla bocciatura. A prescindere. Perché? Perché American Sniper non è un film in linea con il progressismo culturale dominante e perché il “salotto buono” non ha mai perdonato a quel cane sciolto di Eastwood la gag con cui, alla Convention del Partito Repubblicano nel 2012, l’attore-regista prese sonoramente in giro Barack Obama in mondovisione.
Intendiamoci però. Non è che American Sniper non piaccia a sinistra perché è un film di destra, guerrafondaio, apologetico della violenza, neocon; non è che un pezzo grosso di Hollywood non possa sbeffeggiare Obama; non è che Eastwood sia odiato perché politicamente nemico. Quel che del suo film resta sul gozzo è solo l’uomo Kyle, in arte cecchino: l’uomo di cui in guerra c’è sempre bisogno in carne e ossa e di cui in pace non possiamo fare metaforicamente mai a meno. L’uomo che sceglie. L’uomo che vive un morale chiara e distinta. L’uomo che onora dei principi. L’uomo che agisce. L’uomo (appunto) che a volte sbaglia per non sbagliare sempre. La religione del nostro tempo è il politicamente corretto, il conformismo è la sua Chiesa e dispensatori di melassa sono i suoi preti. Il primo e unico comandamento è “ci pensino gli altri”, e il paradiso un immenso welfare. American Sniper è una bestemmia perché mette in scena il dramma di un uomo che, nonostante tutto, c’è; e Clint Eastwood è un eresiarca perché il 30 agosto 2012, a Tampa, in Florida, rappresentò Obama con una sedia vuota. Muto, sordo, cieco e soprattutto assenteista.
All’Academy of Motion Picture odiano la gente vera che può popolare anche la buona fiction; detestano gli uomini che tengono gli occhi aperti come faceva il Navy Seal Chiristopher Scott Kyle, may he rest in peace, anche quando gli occhi bruciano, anche quando gli occhi piangono, anche quando i morti-in-piedi negli occhi gettano fumo.
Marco Respinti
Pubblicato con il medesimo titolo
in l’intraprendente. Giornale d’opinione dal Nord, Milano 03-01-2015
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.